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Il 2 maggio 2023 è la Giornata Mondiale dell’Asma. L’asma è una malattia respiratoria cronica che si caratterizza per un’infiammazione delle vie aeree del polmone. Purtroppo, di solito non guarisce, ma è possibile trattarla efficacemente. Le persone affette da asma possono condurre una vita normale e attiva, una volta imparata a controllare la loro asma, che il più delle volte si sviluppa quando un soggetto già predisposto a svilupparla entra in contatto con sostanze a cui è allergico.

La predisposizione all’asma può essere dovuta a fattori diversi, come la genetica con la presenza di asma in un familiare stretto, la presenza pregressa di allergie, il genere femminile, l’etnia. Altri fattori sono l’obesità, l’esposizione in età infantile al fumo di sigaretta, l’esposizione a inquinanti che purtroppo abbondano nelle case moderne. L’avere uno o più di questi fattori di rischio non indica che necessariamente il soggetto svilupperà l’asma, ma che avrà più probabilità di altri di svilupparla. Per tale motivo è importante seguire norme igieniche e stili di vita adeguati mirati a limitare i fattori di rischio modificabili.

L’asma può riguardare tutte le fasce d’età: bambini e adolescenti, adulti e anziani. Le manifestazioni più comuni sono senso di costrizione toracica (come una morsa sul petto), respiro sibilante (sensazione di fischio in gola), tosse, mancanza di respiro. Questi sintomi sono più frequenti durante la notte e al mattino.

L’asma bronchiale in bambini e adolescenti attribuibile all'esposizione ad allergeni indoor è superiore a 160.000 casi prevalenti/anno.

Ministero della Salute, 2017

I fattori scatenanti possono variare da persona a persona e non sono facilmente identificabili. Alcuni di questi sono: allergeni (tra cui pelo di gatto o cane, polveri, pollini), fumo di sigaretta, fumi e vapori, condizioni climatiche (aria fredda e secca), attività fisica importante, raffreddore, sostanze irritanti o tossiche con cui si è a contatto sul luogo del lavoro.

Anche se l’attività fisica rappresenta un efficace strumento di prevenzione di molte malattie, nel soggetto asmatico praticare sport può scatenare i sintomi dell’asma. Comunque, l’asma non rappresenta una controindicazione alla maggior parte degli sport.

La maggior parte dei rischi scatenanti avvengono in ambienti indoor (al chiuso), dove restiamo fino al 90% delle nostre giornate, in media. Recenti studi citati dalla Fondazione Veronesi hanno infatti dimostrato una maggior frequenza di casi di asma fra i giovanissimi che vivono in aree ad alto traffico rispetto a chi respira aria parzialmente più pulita. Sotto il mirino le tipologie di riscaldamento indoor come legna, carbone e gas in bombole.

L’inquinamento tra le mura di casa o in ufficio, secondo uno studio pubblicato dall’Environmental Health Journal, può essere uno dei fattori scatenanti delle più gravi forme d’asma. Un tempo si trattava di una malattia rara, ma oggi sono circa centinaia di milioni le persone che ne soffrono, soprattutto nel periodo dell’infanzia. Negli Stati Uniti quasi 25 milioni di persone sono affetti da questa malattia polmonare, di cui 5.5 milioni sono bambini. A tal proposito, i ricercatori affermano che la presenza di ambienti scolastici sani sia necessaria per ridurre il rischio di asma. Inoltre, gli allergeni usati per la disinfestazione da ratti nelle scuole possono aumentare i sintomi dell’asma e ridurre la funzione polmonare dei bambini.