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Il 28 aprile 2023 parte ufficialmente questo blog dedicato alla qualità dell’aria indoor, negli ambienti chiusi, quelli dove trascorriamo il 90% circa del nostro tempo ogni giorno. La Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro è una data simbolo perché la sicurezza sui luoghi di lavoro passa anche dall’aria che respiriamo proprio in quegli spazi. Ogni giorno 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali — causando più di 2,3 milioni di morti all’anno (fonte: ILO-ONU). Pochi collegano queste morti sul lavoro non a incidenti, ma a cause subdole come inquinanti patogeni e protezioni insufficienti che minano la nostra salute, portando dopo anni malattie gravi o mortali come tumori o infezioni respiratorie, mentre nell’immediato diffondendo patologie batteriche e virali che ci costringono ad assumere medicinali.

I problemi di salute causati da un’aria insalubre negli ambienti al chiuso si sommano a quelli dovuti all’inquinamento atmosferico. Nessun luogo ne è esente, perché città, campagne, luoghi di mare e di montagna nascondono gli stessi rischi indoor, che chiunque sottovaluta. Ecco perché è nato questo blog, per rendere tutti consapevoli dei pericoli che corriamo nei luoghi al chiuso, casa – mezzi di trasporto, luoghi pubblici – spazi affollati – ambienti di lavoro. Pericoli che non vediamo, che non immaginiamo, che non colleghiamo ai perché diventiamo allergici, al perché tossiamo spesso, al perché abbiamo naso e occhi irritati, al perché ci ammaliamo di patologie respiratorie a volte in modo severo. Quindi, il 28 aprile è la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, ma per noi si estende a qualunque ambiente indoor, per portare avanti la battaglia della conoscenza dei rischi che solo grazie a un’aria più pulita possiamo dire “io respiro sicuro”.

L’aria negli ambienti chiusi è da 5 a 20 volte più inquinata di quella esterna

Fonte: Rapporto ISPRA 2010

Esistono tre approcci generali per limitare l’inquinamento dell’aria indoor: controllo della fonte, ventilazione e pulizia dell’aria. Quando gli edifici commerciali e industriali, gli uffici e le case vengono modificati per ridurre il consumo di energia, possono verificarsi cambiamenti nella ventilazione, infiltrazione (perdite d’aria) e pressurizzazione, creando variazioni del flusso d’aria che possono influire sui livelli di inquinanti interni. Inoltre, le ristrutturazioni possono generare nuovi contaminanti emessi dai materiali edili, dalle vernici e dalle polveri cementizie che possono causare problemi di salute. Anche gli arredi possono emettere la formaldeide, una sostanza cancerogena. Alcuni di questi contaminanti hanno requisiti normativi specifici che devono essere rispettati, mentre molti altri non sono purtroppo ancora regolamentati. Occorre scegliere i materiali corretti.

Una volta che si inizia a frequentare l’ambiente indoor, restandoci per molte ore, l’umidità si accumula durante le attività quotidiane come cucinare, fare la doccia e stendere la biancheria bagnata. Senza la ventilazione dell’aria, il livello di umidità rimane elevato e può costituire un terreno fertile per muffe, acari e batteri. In ufficio spesso non si apre la finestra, in alcuni spazi non ci sono finestre e in certi edifici le finestre sono bloccate, lasciando agli impianti di climatizzazione il compito di ricambiare l’aria interna. Una scarsa ventilazione può portare a una maggiore esposizione interna agli inquinanti perché non c’è alcuno scambio con l’aria esterna per diluire o rimuovere la concentrazione degli inquinanti.

Sul fronte della pulizia dell’aria ci sono poche semplici pratica da adottare: ricambiare l’aria aprendo le finestre quando è possibile, e aggiungere impianti di purificazione dell’aria dotati di filtri HEPA di alto grado e possibilmente altre tecnologie combinate come la ionizzazione, i filtri ai carboni attivi e i sistemi fotocatalitici. Questi purificatori d’aria debbono essere correttamente dimensionati, possono essere anche portatili e sono citati nel Rapporto ISS (Istituto Superiore di Sanità) n. 11/2021 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”. Infatti, nel caso in cui non sia possibile migliorare in alcun modo i ricambi dell’aria esterna con l’apertura delle finestre e la ventilazione e si voglia dotare gli ambienti con dispositivi di depurazione dell’aria, la scelta deve essere fatta con la massima attenzione valutando caso per caso.