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Che in pianura padana l’inquinamento sia alto è risaputo. Il 21 marzo 2023 è circolata addirittura la notizia che Milano sarebbe stata la terza città più inquinata al mondo, notizia non accreditata scientificamente. Ma dopo la pubblicazione degli studi dell’Agenzia Europea dell’Ambiente comunque non ci sono dubbi sul fatto che respiriamo aria con alti livelli di tossicità: l’Europa centro-orientale e l’Italia hanno registrato le concentrazioni più elevate di particolato, principalmente a causa della combustione di combustibili solidi per il riscaldamento domestico e del loro utilizzo nell’industria.

Ciò che deve preoccuparci è che nel 2021 il 97% della popolazione urbana europea è stata esposta a concentrazioni di particolato fine superiori al livello di riferimento sanitario stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche i livelli di ozono e biossido di azoto sono stati superiori ai livelli guida stabiliti dall’OMS. Ma il problema è che gli standard di qualità dell’aria dell’UE sono meno severi per tutti gli inquinanti rispetto ai livelli delle linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS, quindi nessun allarme da parte della UE, perché i limiti sono diversi. E parliamo solo di uno dei tanti inquinanti che minano la nostra salute.

Eppure, l’inquinamento atmosferico indoor e outdoor rappresenta un grave rischio ambientale per la salute in Europa ed è una causa nota di tumori, in particolare del polmone.

Nell’ambito del piano d’azione per l’inquinamento zero del Green Deal europeo, la Commissione europea ha però fissato l’obiettivo per il 2030 di ridurre il numero di morti premature causate dal particolato fine (PM 2,5), di almeno il 55% rispetto al 2005. La maggior parte delle nostre città mostra valori di PM2,5 superiori ai limiti dell’OMS. A tal fine, la Commissione europea ha pubblicato nel 2022 una proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente, con l’obiettivo, tra l’altro, di allineare maggiormente gli standard di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’OMS.

L'inquinamento atmosferico è il più grande rischio per la salute ambientale in Italia, poiché causa malattie cardiovascolari e respiratorie che portano alla perdita di anni di vita in buona salute e, nei casi peggiori, a decessi prevenibili.

European Environment Agency, Aprile 2023

Le nuove misure suggerite includono un allineamento più rigoroso dei limiti di inquinamento con i livelli dell’OMS e l’inasprimento delle normative sul monitoraggio della qualità dell’aria per promuovere misure di prevenzione dell’inquinamento.

La proposta sostiene inoltre la sanzione giuridica del diritto all’aria pulita. Questo includerebbe disposizioni per i cittadini con problemi di salute causati dall’inquinamento atmosferico per chiedere il risarcimento dei danni, nonché sanzioni e norme di risarcimento per coloro che violano le misure di salvaguardia della qualità dell’aria.

Detto ciò, vanno presi in considerazione altri due fattori. In primo luogo, una popolazione europea che invecchia è più suscettibile alla minaccia rappresentata dall’inquinamento atmosferico. E in secondo luogo, un numero crescente di persone sta migrando verso le città europee, aumentando il numero di persone esposte ad alte concentrazioni di inquinamento atmosferico.

Non solo: inquinanti come l’ozono possono danneggiare le colture agricole e ridurre i raccolti, mettendo in ginocchio un’economia già provata dalla siccità climatica. L’ozono troposferico ha causato perdite di resa dei raccolti fino al 9% in paesi come Grecia, Albania, Cipro e Portogallo nel 2019, nonché perdite superiori al 5% in altri 17 paesi europei.

Il grande problema è causato dalla scarsa sensibilizzazione sull’inquinamento indoor, quello nelle nostre case e nei nostri luoghi di lavoro. La UE, gli Stati, gli Enti locali non informano sui pericoli gravi alla salute che si nascondono negli ambienti al chiuso. I livelli di inquinamento sono da 5 a 20 volte superiori, secondo l’OMS, e un’informazione puntuale potrebbe salvare parte dei 4,2 milioni di morti premature.

L’inquinamento dell’aria al chiuso è particolarmente dannoso perché le persone ne sono spesso immerse per lunghi periodi di tempo, studi dicono il 90% sul totale. Le cause sono molteplici. Alcune sono facilmente riconoscibili a causa del loro odore, ma molte altre non vengono considerate. Il fumo di sigarette, sigari e pipe è uno degli inquinanti atmosferici interni più comuni e più pericolosi. Il fumo di tabacco contiene più di 7.000 sostanze chimiche, di cui almeno 70 cancerogene.

Un altro comune inquinante dell’aria interna è il particolato (PM) delle stufe da cucina. Nei paesi in via di sviluppo, i combustibili solidi come legno, carbone e sterco vengono spesso bruciati all’interno per cucinare e riscaldarsi. L’esposizione ad alti livelli di PM da stufe da cucina ha legami con una varietà di problemi di salute, tra cui infezioni respiratorie, asma, malattie cardiache e cancro.

I prodotti per le pulizie usati in casa sono prodotti chimici che rilasciano fumi tossici dannosi se inalati. La muffa è un inquinante dell’aria interna che può causare una miriade di problemi di salute , tra cui infezioni respiratorie, asma e allergie. Persino il pelo degli animali domestici è un’altra comune fonte di inquinamento dell’aria interna.