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La migliore garanzia di riduzione del rischio di aggressione da parte di agenti patogeni o inquinanti è in primo luogo l’eliminazione di qualsiasi fonte di inquinamento interno. In secondo luogo, è necessaria una loro diluizione o eliminazione attraverso i ricambi d’aria che, per ragioni di sicurezza, devono avvenire preferibilmente attraverso sistemi meccanizzati controllati.

La ventilazione può avvenire per forma:

  • naturale, con l’apertura di finestre esterne. Non è possibile controllare il ricambio d’aria effettuato e presenta problemi d’inverno e in luoghi ad alto inquinamento esterno;
  • meccanica, per mezzo di ventilatori capaci di ricambiare l’aria indoor tramite l’immissione d’aria esterna senza ricircolo, oppure e anche per mezzo di apparecchi che purificano e sanificano l’aria attraverso filtri HEPA, filtri ai carboni attivi per l’eliminazione dei composti organici volatili (COV) e altre tecnologie.

Resta inteso che vanno evitate emissioni volontarie come combusioni come ad esempio quelle dei caminetti a fiamma libera, dei fornelli a gas per la cottura dei cibi, preferendo fornelli a induzione elettrica, scegliendo materiali a bassa emissione di COV per le pitture di casa, gli arredi, eccetera.

Al momento non esistono, nella normativa italiana, valori soglia di riferimento per la protezione della salute umana in ambienti di vita indoor, ma sappiamo che il monossido di carbonio, le polveri sottili (PM), i COV, l’ossido e il biossido di azoto, l’anidride carbonica, le particelle di origine biologica come virus, batteri, funghi, alghe e loro spore, pollini, frammenti biologici e sostanze derivate (es. tossine ed allergeni) sono estremamente dannosi per la salute delle persone e degli animali domestici.

L’aria pulita negli ambienti chiusi migliora la qualità della vita e riduce i rischi di insorgenza di diverse patologie o di infezioni

I leader d’impresa, i dirigenti pubblici e privati e le persone che hanno a cuore la loro salute debbono adottare misure per migliorare la qualità dell’aria interna negli edifici. Tutti dobbiamo agire, perché l’aria che respiriamo per la maggior parte del tempo è al chiuso.

Il miglioramento della qualità dell’aria interna all’interno degli edifici dove abitiamo e dove lavoriamo ogni giorno per tante ore è un obiettivo da perseguire, se vogliamo preservare la nostra salute da molteplici problemi che potrebbero insorgere in futuro. Parliamo non solo dei numerosi inquinanti tossici e allergeni di cui sono pervase le nostre case e uffici, ma anche di un enorme problema che puntualmente ogni autunno, inverno e primavera emerge con tutte le conseguenze più o meno gravi: il COVID-19. Poiché le persone trascorrono più tempo al chiuso in autunno e inverno, i virus contagiosi possono diffondersi più facilmente. I dirigenti delle imprese e delle scuole dovrebbero adottare misure chiave per migliorare la qualità dell’aria interna nei loro edifici come metodo chiave anche per mitigare la diffusione del COVID-19.

Negli USA è stata lanciata la Clean Air in Buildings Challenge, con una chiara serie di raccomandazioni che tutti i proprietari di edifici possono seguire per migliorare la qualità dell’aria interna. Certamente, è opportuno portare aria esterna pulita all’interno degli ambienti e farla circolare, così come lo è altrettanto migliorare la filtrazione e la pulizia dell’aria con l’installazione di dispositivi di purificazione dell’aria indoor, inclusi i filtri HEPA e altre tecnologie altamente efficienti.

Occorre anche qui promuovere l’adozione diffusa di azioni che portino al miglioramento della qualità dell’aria interna negli edifici della nazione, compresi appartamenti, uffici pubblici e privati e soprattutto scuole. La salute pubblica deve tener conto che l’aria che respiriamo per la maggior parte del tempo è al chiuso.