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Oggi, 21 marzo 2023, Milano è stata la terza città più inquinata al mondo secondo i dati della IQAir, società svizzera che ha installato varie centraline autonome in giro per il mondo che si aggiornano continuamente. In base alle ultime rilevazioni, solo Teheran e Pechino hanno avuto una qualità dell’aria peggiore del capoluogo lombardo.

Il dato non ha nessuna valenza scientifica, ma senza dubbi la pianura padana è tra le zone al mondo dove l’inquinamento atmosferico è maggiore. Cos’è successo il 21 marzo 2023? Sicuramente l’aria a Milano era inquinata più del solito. Non si registravano piogge in città dal 15 marzo e se a questo si unisce una stagione con caldo anomalo, si deriva come molti fattori concomitanti abbiano reso il nostro polo d’affari vicino a città come Nuova Delhi o Pechino.

L’Arpa della Lombardia dice che questa rilevazione di IQAir non è scientificamente affidabile per quattro motivi. Primo: non utilizza strumenti conformi o con certificato di equivalenza ai metodi di riferimento indicati dalle normative europee in materia. Secondo: la scelta del punto di misura probabilmente non è stata ben ponderata. Terzo: occorre riferirsi agli stessi intervalli di misura. Per esempio, il periodo di riferimento per il PM10 e il PM2.5 è il giorno e non l’ora. Infine, bisogna prestare molta attenzione all’indicatore scelto. Un conto è parlare di indici di qualità dell’aria, un altro è riferirsi alle concentrazioni di uno specifico inquinante.

Si è quindi trattato probabilmente di un allarme ingiustificato, o forse persino un comunicato stampa utilizzato per puntare l’attenzione alla società svizzera citata, dato che il giorno dopo i dati della stessa IQAir ponevano Milano al 61° posto tra le più inquinate. Ciò non toglie il fatto che occorre che le istituzioni si impegnino a salvaguardare la salute pubblica con iniziative che riducano l’inquinamento atmosferico, che non dipende solo da automobili e riscaldamenti accesi, ma che va visto come un fenomeno molto più allargato.